Continuiamo la nostra rubrica sugli ingredienti che troviamo all’interno dei cosmetici. Oggi parliamo dei petrolati.
I petrolati sono sostanze molto controverse nel mondo cosmetico, eppure sono contenuti quasi ovunque: dalle creme viso e corpo ai prodotti per capelli, dal make-up per viso e occhi a quello per le labbra.
Vai a : Cosa sono? – Perché andrebbero evitati ? – Come riconoscerli? – Controversie – Conclusioni
Cosa sono?
Il dibattito è alimentato dalla stessa definizione:
“Il petrolato, o vaselina o gel di petrolio, è una gelatina ottenuta dal petrolio per raffinazione. Si ottiene dai residui della distillazione del petrolio rimasti dopo la totale evaporazione dell’olio”.
I petrolati, quindi, derivano dal petrolio, ne sono cioè un distillato. Nei cosmetici si utilizza il cosiddetto petrolio bianco, cioè quello raffinato in maniera più pura.
Perché andrebbero evitati?
La potenziale pericolosità dei petrolati (stabilita da una normativa europea del 2004) dipende dalla presenza più o meno alta di frazioni cancerogene all’interno di essi.
In cosmesi, tali frazioni dovrebbero essere assenti, ma purtroppo il processo di fabbricazione non riesce ad eliminare del tutto queste impurità.
È facile capire che, se anche la percentuale di sostanze pericolose ammessa per legge è pari al 3%, ciò non toglie che anche in 2,9% di petrolato possono essere presenti sostanze cancerogene.
Si tratta di piccole percentuali, è vero, ma sono contenute in quasi tutti i prodotti di uso quotidiano, come per esempio nei balsami labbra, che in parte noi ingeriamo. Sarebbe preferibile, quindi, cominciare ad evitarli.
Come riconoscerli?
Nell’INCI, potete trovare i petrolati con questi nomi:
- petrolatum
- paraffinum liquidum
- mineral oil
- vaselina
- cera microcristallina.
Controversie
Se sono potenzialmente cancerogeni, perché allora sono tanto utilizzati nella cosmesi?
Molte aziende purtroppo continuano ad inserire i petrolati nelle loro formulazioni perché costano pochissimo (a differenza degli oli e dei burri vegetali molto più costosi ma di gran lunga più idratanti e pregiati) e non irrancidiscono.
Inoltre, hanno una finta funzione idratante e levigante: vale la stessa metafora fatta per i siliconi, per cui stendendo sulla pelle un pezzo di pellicola da cucina, si avrà la sensazione di pelle liscia e setosa, ma la verità è che questo film protettivo impedisce alla pelle di traspirare e la disidrata.
Quando ci spalmiamo una crema contenente petrolati, quindi, la nostra pelle non verrà nutrita né da burri, né da vitamine o da altre sostanze funzionali sebosimili, ma al contrario potrebbe sviluppare problematiche dermatologiche occludendosi e favorendo la formazione di comedoni (punti neri, foruncoli, ecc), oltre che aumentarne la secchezza e accelerarne il processo di invecchiamento.
Conclusioni
In definitiva, è sempre meglio evitare prodotti che contengono queste sostanze, perché la nostra pelle, che è l’organo più esteso che abbiamo, ha bisogno di traspirare.
Infine ad aggravare la posizione dei petrolati, vi è la loro scarsissima biodegradabilità, che li rende quindi estremamente inquinanti per l’ambiente.
Fonti
Siiecobio.com
Officinabionatura.com
Mynonsolobio